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urlo libero

Varie - (23/11/2018)

DISCOTECHE ABBANDONATE : ULTIMO IMPERO -AIRASCA (T

DISCOTECHE ABBANDONATE - ULTIMO IMPERO

C’era una volta il mondo della notte. Detta così suona come l’inizio di una favola, e in effetti si tratta di una favola in un certo senso, una favola fatta di tantissimi giovani di quella generazione anni 90 o primi anni 2000 (in precedenza la notte era intesa diversamente) che affollavano quelle vecchie discoteche dove la musica e le luci psichedeliche facevano da protagonisti. Io sono nato nel 1989, quindi come ben potete capire non ho vissuto direttamente certe serate negli anni 90, ho iniziato a frequentare le discoteche nei primi anni 2000 innamorandomene subito e diventando piano piano un assiduo frequentatore e per un periodo mi dedicai anche al ruolo di P.R. per gli school party. Ancora adesso mi reputo un alquanto appassionato clubber (termine che ognuno può interpretare a proprio piacimento). Una premessa fondamentale è che in quegli anni più o meno tutte le città erano dotate di varie strutture discotecarie, molte delle quali gigantesche. Una di queste fu proprio l’ULTIMO IMPERO di Airasca (TO), una discoteca divenuta simbolo di quella generazione. Inaugurata il 18 dicembre 1992 la discoteca si sviluppava su 3 piani contenendo diverse sale tanto da essere considerata una delle discoteche più grandi d’Europa. Dal 1998 la struttura cambiò nome più volte: “Privilege”, “Royal Fashion Club” e via dicendo. Chiuse definitivamente nel luglio 2010, certo è però che mai riuscì a ripercorrere i fasti degli anni d’oro sotto il nome di ULTIMO IMPERO. Io, in quanto appassionato di discoteche, 3 anni fa in un freddo pomeriggio di gennaio ero avanti al mio PC cercando video di una discoteca che ho frequentato e amato, ossia l’ECHOES di Misano Adriatico (una delle tante mega strutture in Italia), e tra i tanti video me ne apparve uno sull’ULTIMO IMPERO abbandonato (ribadisco di non aver vissuto quegli anni). Incuriosito clicco sul video e vengo letteralmente rapito dalla scena dell’ingresso con quel grigiore opprimente che rende il tutto più inquietante, ma allo stesso tempo malinconicamente magico, ripensando a quando si accendevano le luci in quel posto pronto ad accogliere migliaia di persone. Tanta fu la mia curiosità che dopo aver guardato più video possibili a riguardo realizzo quanto fosse doveroso visitarlo di persona, nonostante fossi capitato più volte a Torino in questi 3 anni. Di fatti, solo pochi giorni fa ho avuto la possibilità di entrarvi fisicamente. Al mio arrivo percepisco subito una forte emozione: per coincidenza trovo infatti lo stesso grigiore sul cielo di Airasca, come la prima volta che scoprii questo posto. Premetto che per me questi luoghi sono come sacri, ergo non sposterei nemmeno un granello di polvere ma il tutto è solo a scopo contemplativo.

Faccio quindi qualche foto lì dove è possibile, dedicandomi specialmente all’esterno. Vi trovo inoltre diverse statue di “epoca imperiale” (all’epoca presenti in molte discoteche), molte delle quali distrutte o rovinate dai vandali e dal loro stesso stato di abbandono.

Ma nel silenzio totale, lungo tutta la strada che lo circonda, sembra quasi di percepire lo spirito che lì dimora, uno spirito che fa riecheggiare i bei pezzi che suonavano gli storici DJ del locale, conditi dalle frasi dei vocalist che divennero famosi proprio lì dentro. Per chi non lo sapesse, questo locale è stato un trampolino di lancio per tanti personaggi della notte che oggi sono per noi dei “miti” e proprio lì hanno iniziato il loro percorso. Un tempo la musica “underground” era concepita diversamente da quella odierna: era più “cantata”, melodica e forse più aggregante (va detto che io amo le serate techno, ricordandovi che l’ULTIMO IMPERO fu considerato il tempio della PROGRESSIVE), e forse proprio per questo quel tipo di revival oggi non svanisce mai perché, oltre alla nostalgia della propria giovinezza, si rivive una vecchia epoca dove i suoni trasmettevano emozioni davvero speciali. Ricordo anche che il locale era munito di una area giardino enorme per le serate estive ed era affiancato da un grosso pub (e forse qualche altro negozio) dove la gente trascorreva la prima serata.


Sinceramente non si può spiegare il senso di immensità (oggi di vuoto) che trasmette l’arrivare su quella strada; sicuramente ti assale una nostalgia dei tempi non vissuti, anche se forse, se li avessi vissuti, soffrirei ancora di più nel vedere certe disco oggi ridotte così. Spero di non avervi stancato troppo con questa lettura e ringrazio chi ha avuto la pazienza di arrivare fino qui, ma volevo comunicare questi sentimenti che provo verso queste enormi strutture andate in rovina. Appena possibile vi aggiornerò relativamente ad altre di queste strutture, con la speranza che, se la vita è una ruota, possa tornare anche nei nostri giorni una nuova era (di vecchio stampo) dove le discoteche possano tornare al centro del nostro divertimento. Abbiamo un patrimonio economico-nostalgico che non può andare in rovina così!!! LA MUSICA TRIONFERA’ SEMPRE!!


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